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ISSN 2532-8913

Antitrust e mercato dell’energia: quali prospettive? (di Ciro Favia)

  1. Il ruolo dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato nella tutela della concorrenza nei mercati dell’energia

Innanzitutto sarebbe opportuno partire da alcuni numeri: i tassi di switching che si registrano sui mercati dell’energia in Italia risultano ad oggi tra i più elevati in Europa; al 2016, quasi 14 milioni di clienti avevano scelto un fornitore di energia elettrica sul mercato libero, e di questi 10 milioni sono clienti domestici. Sempre nel 2016, 2,5 milioni di famiglie hanno cambiato nel corso dell’anno almeno una volta il proprio fornitore di energia elettrica. Tutto ciò sotto la spinta competitiva di oltre 500 operatori attivi nel mercato retail elettrico (in Francia sono 107, in Germania 115, in Inghilterra 46). La stessa Commissione Europea nel Consumer Markets Scoreboard 2016 ha riconosciuto la vitalità del mercato retail italiano, registrando un aumento del tasso di soddisfazione del 6,4% rispetto al 2015, uno dei tassi di crescita più alti dell’intero panorama europeo.

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Il caso paradigmatico dell’Arno: i benefici del fare e i costi del non fare nel caso di fondamentali opere pubbliche lungo il corso del fiume che bagna Firenze (di Alessandro Mazzei)

Il nostro Paese ha subìto, negli ultimi decenni, un diffuso, costante ed inesorabile rallentamento nella costruzione di opere infrastrutturali, in quasi tutti i settori. Pensiamo ai ritardi nell’ammodernamento di alcune infrastrutture viarie al centro e al sud Italia; vediamo gli ostacoli e i rallentamenti di opere fondamentali per l’approvvigionamento e la distribuzione energetica. Anche nel settore del servizio idrico integrato scontiamo una grave carenza di investimenti, spesso dovuta alla mancanza di coraggio di intere generazioni di politici ed amministratori locali, privi della volontà di utilizzare la leva tariffaria per finanziare il fabbisogno di capitali necessario agli ingenti investimenti per nuove opere e per la manutenzione straordinaria dei beni esistenti. In Toscana, stiamo relativamente meglio che in altre regioni della nostra penisola, grazie alle scelte coraggiose, anche se talvolta impopolari, degli amministratori degli ultimi venti anni, che hanno accettatto di far crescere le tariffe - che sono attualmente le più alte d’Italia - pur di realizzare opere fondamentali per l’approvvigionamento idrico e per la depurazione delle acque reflue. Eppure, anche in questa regione non tutte le scelte sono state così lungimiranti, almeno fino a qualche anno fa. In tema di difesa dal rischio idraulico della piana fiorentina, a partire dalla tragica alluvione del ‘66, poco o nulla è stato fatto per scongiurare un’eventuale ripetizione di quegli eventi, che oggi sarebbero ancora più devastanti e dirompenti, rispetto a cinquant’anni fa, soprattutto in termini economici.

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Competere oggi nel mercato dell’efficienza energetica (di Giovanni Bartucci)

Definire “mercato” il business dell’efficienza energetica è come chiamare teorema ciò che in realtà è solo un corollario. Di fatto, il vero teorema è rappresentato dall’innovazione e dalla sua continua evoluzione tecnologica che portano inevitabilmente con sé quell’efficientamento energetico che oggi rende le tecnologie migliori.

Migliori per risparmio, migliori per qualità, migliori per risultati.

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