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ISSN 2532-8913

Presidenziali francesi e social trends (di Francesco Laschi)

Le presidenziali francesi hanno portato al ballottaggio i due candidati, per certi versi, più innovativi: Macron, candidato indipendente, fortemente europeista, volto giovane della politica e Le Pen, la leader del Front National, che ha incentrato la sua politica su anti europeismo e nazionalismo “spinto”. In un articolo pubblicato su Il Merito. Pratica per lo sviluppo (consultabile qui), abbiamo già trattato l’argomento, cercando di formulare qualche previsione attraverso l’andamento dei vari candidati sui social, in particolare Twitter. Ricorrendo al medesimo metodo, vorremmo oggi, all'esito del ballottaggio, svolgere alcune ulteriori riflessioni.

 

In breve, Macron, al primo turno, ha raggiunto il primato per voti ricevuti, distanziando di circa un milione di preferenze Marine Le Pen, con Fillon posizionatosi a soli 400 mila voti di distanza. Non troppo distante si è fermato il candidato socialista Melanchon, mentre Hamon è risultato il simbolo della disfatta della sinistra “hollandiana”, ricevendo soltanto il 6,4%. Qui sotto, il dettaglio delle percentuali di voto (fonte Repubblica.it)

 risultati

Cosa è accaduto?

Il 7 maggio 2017 i francesi sono tornati alle urne per decidere chi sarà il loro presidente. Nel frattempo i due candidati hanno avuto a disposizione due altre settimane di campagna elettorale.

Da uno sguardo ai social, emerge che l’iniziale vantaggio “sociale” della Le Pen si è via via andato erodendo a vantaggio di Macron.

 crescita

L’analisi, proposta sopra a cura di BirdSongAnalytics.com, sottolinea come i follower di Macron siano cresciuti molto di più nell’immediato dopo primo turno elettorale, rispetto a quelli dell’avversaria. Il dato però più interessante arriva dai numeri (al 24 aprile 2017): la crescita dei seguaci di Macron è di 25,5 mila pari ad una crescita del 3,8% mentre Le Pen ha conquistato 16,8 mila nuovi amici, pari a 1,2% di incremento. Lo scarto dei voti fra i due è stato di 977.833 voti, in percentuale abbiamo quindi un divario di 2,7%. Incrociamo i dati:

24% voti – 21,3% voti = 2,7

3,8% nuovi follower – 1,2% nuovi follower = 2,6

Come già sottolineato sulle pagine de Il Merito. Pratica per lo sviluppo, i dati estrapolati confermano l'efficacia di Twitter come termometro elettorale. I segnali di tali pensiero sono emersi, in Francia, con la fondazione del sito www.politoscope.org, del quale consigliamo la lettura perl’ottima traduzione dei dati provenienti dal social network.

Tornando alla Le Pen, si deve considerare che la leader conta molti commenti negativi e follower avversi al Fronte Nazionale. Quanto a Macron, invece, il web ha evidenziato una costante crescita dei follower su Twitter e numerose citazioni che lo hanno portato ad essere uno dei trend topic del momento, già prima della annunciata vittoria al ballottaggio (#macron).

Analizzando i dati di twittermap.com, notiamo come le citazioni del candidato indipendente, sia per hashtag che per parole, superino di gran lunga quelle della Le Pen. I dati mostrano:

keyword/hashtag Keyword hashtag
Macron / #macron 600 mila 180 mila
Le Pen / #lepen 51 mila 55 mila

trendsle

 trendslepen

trendsmac

trendsmacron

Le mappe ci dicono molto anche sulla dislocazione dei tweet, concentrati, sì, in Europa, ma che evidenziano l’attenzione mondiale per i risultati delle presidenziali francesi, messe spesso in relazione con lo scontro, in atto nel vecchio continente, tra favorevoli e sfavorevoli all’UE, per semplificare.

I social hanno, altresì, evidenziato molti punti in comune tra Macron e Trudeau, attuale premier Canadese; ad accumunarli, secondo la rete, sono la giovane età, la telegenia, le idee liberali e globali. A questo si aggiunge la vocazione di Macron per la tecnologia, le nuove start up, l’economia 4.0, che, in prospettiva potrebbe risultare fondamentale per raccogliere l’“eredità” lasciata dalla Brexit e fare della Francia la nuova incubatrice tecnologica europea.

I risultati del ballottaggio sono stati inequivocabili, in linea con i dati raccolti dai social, proclamando, con largo consenso, Macron nuovo presidente della repubblica francese. La logica forzatamente bi-polare del ballottaggio si presta, tuttavia, a considerazioni ulteriori rispetto a quelle relative al consenso dei candidati. Ed infatti, il dato che più colpisce è quello sull'astensionismo, record assoluto per la Francia, attestatosi al 25,3%. Al solito, Twitter aveva fornito uno spunto, lasciando presagire che, questa volta, i cittadini astenuti sarebbero stati in numero cospicuo, attraverso la comparsa dell'hashtag #SansMoiLe7Mai. La frase lanciata su Twitter, in particolare dai sostenitori di Melanchon, ha ricordato il malcontento di molti francesi, che di conseguenza hanno scelto di non recarsi alle urne. Ancora una volta, i social aprono uno spiraglio sulla realtà politica.

 

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